La Roma dei re
Romolo e i leggendari Re di Roma
Dal 753 al 509 a.C. Roma fu governata dai re. Il primo fu Romolo Quirino, seguirono:
Numa Pompilio;
Tullo Ostilio;
Anco Marzio;
Tarquinio Prisco;
Servio Tullio;
Tarquinio il Superbo.
Non sappiamo se siano effettivamente esistiti ma Roma fu sicuramente una monarchia. Alla prima età monarchica si deve la formazione di Roma, ovvero la trasformazione di villaggi in un agglomerato urbano.
A Numa Pompilio si deve l'organizzazione dei culti religiosi e la determinazione del primo calendario (Numano).
Il terzo re, Tullo Ostilio, è ricordato per le prime vittorie militari e ha affermato il predominio di Roma sulle altre popolazioni latine.
Anche al quarto re, Anco Marzio, si attribuiscono virtù guerriere e l'espansione romana fino alle coste tirreniche; avrebbe inoltre fondato il porto di Ostia.
La dominazione etrusca
La monarchia romana raggiunge il suo massimo splendore quando la città cadde sotto il controllo degli etruschi. Commercianti e artigiani etruschi furono attirati dalla posizione geografica di Roma, crocevia di transito delle merci.
Probabilmente giunsero nell'area romana anche avventurieri etruschi di origine nobile che cercarono di impossessarsi delle terre laziali, infatti alcuni aristocratici etruschi riuscirono a diventare re; gli ultimi re erano infatti etruschi.
A Tarquinio Prisco la tradizione attribuisce le prime opere di bonifica delle paludi sulla riva del Tevere e la creazione del Circo massimo, nella valle tra il Palatino e l'Aventino.
Servio Tullio, secondo alcuni un ex schiavo e secondo altri un avventuriero etrusco, rafforzò l'esercito e proseguì nell'espansione di Roma verso nord. Tarquinio, detto il Superbo, descritto come un feroce tiranno, impose alla popolazione romana orrende ingiustizie e sofferenze ma combatté anche guerre vittoriose contro il popolo bellico dei Volsci.
La formazione della città-stato
È nel periodo della dominazione etrusca che Roma assunse le caratteristiche di una città-stato, con un aumento della popolazione. La tradizione attribuisce la crescita urbana di Roma in particolare a Servio Tullio, il quale suddivise la città in quattro regioni e la fortificò con una cinta muraria.
Sotto i re etruschi, il predominio si estese a tutta la costa laziale e a buona parte della pianura: la città arrivò a contare, alla fine del Ⅵ secolo a.C., 35.000 abitanti.
Grazie alle avanzate tecniche architettoniche degli etruschi, si devono:
La bonifica della valle tra il Palatino e il Campidoglio, dove si sarebbe insediato il Foro Boario;
La costruzione della Cloaca Massima, il grande canale fognario;
La costruzione di case in pietra e l'edificazione di nuovi templi in pietra, dedicati alla cosiddetta triade capitolina;
La costruzione della via Sacra, la più antica via romana;
La realizzazione di un'imponente cinta muraria, sulla quale nel Ⅳ secolo a.C. saranno edificate le cosiddette "mura serviane".
Dalla monarchia alla repubblica
Secondo la tradizione, la dominazione etrusca durò poco più di un secolo, quando una rivolta popolare cacciò Tarquinio il Superbo. Nel 509 a.C. ci fu l'elezione di due consoli a capo della città e l'inizio della repubblica. Il passaggio dalla monarchia alla repubblica fu probabilmente il risultato di un lento indebolimento del potere per opera dell'aristocrazia terriera romana.
La cacciata dei Tarquini coincise con la decadenza degli etruschi, i quali subirono una serie di sconfitte. Lo scontro tra Etruschi e Romani proseguì per lungo tempo e solo verso la metà del Ⅴ secolo a.C. gli Etruschi rinunciarono definitivamente al controllo di Roma.